Il 1° dicembre 2010 è stato ufficialmente presentato un importante progetto pilota, proposto da Confindustria Vercelli Valsesia in partnership con l’INAIL, volto a elaborare una “procedura” di riferimento per la gestione delle interferenze legate ai contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione, così come disciplinati dall’articolo 26 del Testo Unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008).
Questa iniziativa è l’esempio significativo di come la collaborazione tra partner qualificati favorisca un dialogo tecnico su temi che vanno ben oltre i livelli minimi obbligatori per legge.
Il progetto, di respiro nazionale, ma nato sul territorio della provincia piemontese (quella vercellese per la precisione), testimonia il mutamento di un clima in senso del tutto positivo per quanto riguarda la prevenzione.
Il protocollo, proposto da Confindustria Vercelli Valsesia, è nato da una sentita esigenza delle aziende associate, tesa ad approfondire la norma di riferimento e ad applicarla nella maniera più corretta.
Una necessità reale del tessuto produttivo che, unita alla volontà dell’Associazione proponente di fornire un servizio concreto alle aziende, ha visto indirizzare la ricerca verso la definizione di un diagramma di flusso che, step by step, guida il committente datore di lavoro negli adempimenti necessari per la corretta gestione delle attività interferenti.
Una “traccia” importante che si candida a diventare un potenziale riferimento a livello nazionale, considerate le significative collaborazioni e sinergie in campo.
Il progetto di Confindustria Vercelli Valsesia e INAIL Piemonte
Come detto, l’obiettivo di fondo dell’iniziativa è stato quello di realizzare una “procedura”, per la gestione delle interferenze disciplinate dall’articolo 26 del Testo Unico sulla sicurezza. In particolare si è puntato a fornire ai datori di lavoro committenti un indirizzo per:
- la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi o loro subappaltatori
- la cooperazione per le misure di prevenzione e protezione dai rischi ed il coordinamento della reciproca informazione
- la compilazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza, di seguito denominato DUVRI.
“La traccia”, che comprende obblighi e adempimenti a carico dei committenti e degli appaltatori (compresi i lavoratori autonomi), viene resa utilizzabile anche grazie alla creazione di una piattaforma Web, in applicazione a quanto previsto dall’art 53 del T.U sulla sicurezza.
In questo modo datori di lavoro e responsabili del servizio prevenzione e protezione aziendale, tramite una serie di schermate, vengono guidati passo dopo passo nell’adempimento delle prescrizioni normative, adottando così procedure omogenee e di conseguenza favorendo, anche nelle aziende meno strutturate, la definizione di ruoli, compiti e responsabilità.
Il progetto riguarda principalmente le attività industriali, ma i criteri, i contenuti e soprattutto le istruzioni operative, una volta definiti, possono essere di riferimento per qualunque altro tipo di attività. L’iniziativa, infatti, mira a individuare un metodo per così dire standardizzato di elaborazione dei documenti e di adempimento degli obblighi in questione.
Ma quali vantaggi per gli imprenditori? Viene facilitato il datore di lavoro committente di un’azienda, chiamata a valutare i rischi di interferenza nell’ambito di contratti d’appalto d’opera o somministrazione, procedendo alla verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi o loro subappaltatori e soprattutto alla compilazione, ove previsto, del cosiddetto DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza.
Per lo sviluppo del progetto in parola Confindustria Vercelli Valsesia ha coinvolto autorevoli Enti, in rappresentanza di tutti gli “attori”, non solo della filiera produttiva, ma anche degli organi di controllo.
E’ stato infatti costituito un gruppo di lavoro tecnico composto, oltre che da rappresentanti del sistema confindustriale, da esperti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Inail Direzione Regionale del Piemonte, delle Regioni (rappresentate da ITACA), delle Organizzazioni Sindacali e Datoriali, nonchè degli Organi di Vigilanza (ASL e DPL di Vercelli) competenti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.
Il lavoro del tavolo tecnico, che è stato convocato una volta al mese, ha avuto una durata di nove mesi.
Adottando un metodo di lavoro definito di “auto-formazione”, scandito dalla gestione di un tutor, funzionario di Confindustria Vercelli Valsesia, il gruppo tecnico nel corso degli incontri ha sviluppato ed approfondito, sulla base dei riferimenti normativi,
istruzioni operative riguardanti gli obblighi, le modalità ed i tempi per la redazione dei documenti per le gestione delle interferenze.
Ha definito inoltre le informazioni di dettaglio che reciprocamente gli operatori economici devono fornirsi, elaborando a supporto, puntuali liste di controllo.
Modulistica e facsimile hanno completato la documentazione elaborata inerente la valutazione dei rischi interferenti.
Ai lavori del gruppo hanno partecipato, su invito degli enti coinvolti nel progetto, rappresentanti delle aziende, al fine di implementare le esperienze sul tema in discussione.
Allo scopo di raccogliere elementi utili alla elaborazione delle esemplificazioni e di casi studio, Confidustria Vercelli Valsesia ha inoltre censito, presso aziende industriali, situazioni e criticità riscontrate nell’applicazione concreta della normativa.